mercoledì 5 dicembre 2007

Il cielo ultimo

(da LAUDARIO)

M’ascolti paziente,
covando la Tua voce
il mio silenzio, ora
che la sera su ogni foglia
distende il suo declino
e il cielo ultimo frana
lontane parvenze.

Altra ora asciuga il giorno,
altra notte da preda avanza:

come radice guadavo
il suo letto secco, ieri,
scaduto il sonno.

Mi conservi linfa, rivelando
d’un mattino il seno fecondo, Tu,
dei miei frutti avido.

Dischiuse, dal fondo di pozzo,
ali mi spaziano. Ascolta:
sono la mia voce, ormai.
Nuova.